lunedì 20 novembre 2017

In Mozambico sono 100 mila i bambini registrati grazie a BRAVO!



Attraverso il lavoro del Programma Bravo! in questi anni 100.000 bambini sono stati registrati allo Stato civile in un paese, il Mozambico, in cui solo un bambino su tre ha l’atto di nascita.



Il lavoro di questi anni e le prospettive per il futuro sono stati al centro dei due corsi di formazione, dal titolo significativo “Aiutami a crescere”, rivolti agli attivisti del programma Bravo! che si sono tenuti tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre a Nampula e Maputo. Sono stati giorni intensi di lavoro trascorsi a ragionare insieme su quale è il significato e il valore del proprio impegno quotidiano a favore dei bambini del Mozambico.

In questi anni di lavoro gli attivisti di Bravo! hanno compreso quanto è importante iscrivere i bambini al Registro Civile e come questo significa renderli “visibili” e dare loro i diritti riconosciuti dalla “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia” del 1989, di cui oggi celebriamo l’anniversario. L’atto di nascita protegge la loro vita da possibili maltrattamenti e abusi.


Dalle parole degli attivisti emerge quanto lontana sia nel Mozambico l’attuazione dell’art. 7 della Convenzione: “Il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza”. 

Le difficoltà pratiche che i genitori debbono superare per iscrivere i loro figli allo Stato Civile sono molte, spesso devono percorrere centinaia di chilometri di strada battuta per raggiungere la Conservatória do Registo civil più vicina.
Il corso ha reso evidente l’importanza del lavoro di sensibilizzazione nei confronti dei genitori, fatto nei reparti di maternità degli ospedali di Maputo, Beira e Nampula.






Gli attivisti di Nampula hanno raccontato del nelle scuole del primo ciclo scolastico a diretto contato con i bambini. Nelle scuole di Nampula, in cui sono intervenuti gli attivisti di Bravo!, al termine della campagna tutti i bambini avevano la loro Cedula pessoal (certificato di nascita) che permette loro di sostenere l’esame e conseguire il diploma di istruzione primaria. Questo è particolarmente importante perché nel mondo 123 milioni di bambini, pari all’11,5% del totale, non frequenta la scuola primaria e secondaria inferiore e il 75% dei bambini che non frequentano la scuola si trovano in Africa subsahariana e Asia del Sud.

Ci siamo riconosciuti nelle parole pronunciate da Papa Francesco a Santa Maria in Trastevere nel 2015 durante la sua visita alla Comunità di Sant'Egidio: “Il trattamento degli anziani, come quello dei bambini, è un indicatore per vedere la qualità di una società”. Quanto questo sia vero ci è testimoniato ogni giorno dall'esperienza degli attivisti e dai racconti dei genitori che vengono a registrare i loro figli, che raccontano di come ai bambini non vengano riconosciuti diritti importanti come quello alla salute, all'istruzione e alla cittadinanza.